Cartuccia 456

Cartuccia per finta candela Ø cm 5
Prezzo base, tasse incluse16,25 €
Prezzo di vendita13,00 €
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Cartuccia in policarbonato.

Dotata di un innovativo sistema di chiusura: il gigler, in ottone , è inserito nel tappo superiore dotato di pratico innesto a baionetta. Questo innesto è veloce, pratico e, contrariamente all'uso delle guarnizioni, non si “scotta” con il calore, risulta quindi molto duraturo. Inoltre il gigler è inserito nel tappo superiore in modo tale da permettere un’areazione ottimale, appositamente studiata permette un flusso ideale per la risalita della nostra cera e si adattano perfettamente alle nostre finte candele. La trasparenza del policarbonato permette di vedere il livello ed una scala graduata indica la durata.

Diametro cm. 3,7 altezza cm 17, per finta candela Ø cm. 5.

Il policarbonato è un polimero termoplastico ottenuto dall'acido carbonico, e fa parte, con molte distinzioni, delle resine poliestere.I policarbonati resistono agli acidi minerali, agli idrocarburi alifatici, alla benzina, ai grassi, agli oli, agli alcoli (tranne l'alcol metilico) e all'acqua sotto i 70 °C
Le proprietà meccaniche, quali allungamento, carico a rottura, resistenza all'urto e alla flessione, lo rendono capace di elevata tenacità. La trasparenza e l'assenza di colore permettono una permeabilità alla luce dell'89% nello spettro del visibile. La temperatura di transizione vetrosa è di 150 °C, alta se paragonata a quella di molti altri polimeri, il polistirene presenta ad esempio una di 100 °C
I policarbonati vengono usati nei più svariati campi di applicazione:

  • nell'ottica per le lenti degli occhiali, negli obiettivi delle macchine fotografiche ed anche nella costruzione di scafandri per fotocamere subacquee
  • come supporto per la registrazione ottica di informazioni digitali: CD, DVD, Blu-ray e la carta a memoria ottica,
  • in elettronica, come isolante per condensatori ad alta capacità ed elevata tensione di lavoro, nell'assemblaggio dei telefoni mobili, cellulari, smartphone, come componente fondamentale dell'involucro esterno, poco soggetto a deterioramento per caduta, escoriazione ecc.
  • nel settore dei trasporti, per i caschi e per le coperture dei fanali,
  • nell'edilizia, al posto dei vetri, come lastra spessa o lastra alveolare,
  • nel settore militare: giubbotti antiproiettile e scudi antisommossa,
  • nel settore dell'aeronautica, per i tettucci e gli oblò dei moderni aeroplani,
  • nell'illuminazione elettrica, per i trasparenti (plafoniere, globi stradali ecc.).
  • nel settore alimentare per la costruzione di bottiglie (applicazione in campo alimentare attualmente sostituita dal PET).

Nel campo medico il policarbonato ha trovato largo impiego: la possibilità di sterilizzare in autoclave (poiché transizione vetrosa =150 °C), o mediante raggi gamma alcuni composti a base di PC[2] ne ha permesso l'utilizzo nelle apparecchiature per l'emodialisi artificiale e per la cardiochirurgia, per la prima infanzia e le cure domiciliari (biberon, aerosol, incubatrici). Nell'edilizia civile ed industriale i pannelli in policarbonato, grazie alla loro leggerezza, luminosità, resistenza e versatilità, vengono utilizzati per realizzare coperture e finestrature.

La fusione ottone, invece, è una lega ossidabile formata da rame (Cu) e zinco (Zn), è un materiale duttile, malleabile ed ha una buona resistenza alla corrosione. Rispetto al rame presenta valori più elevati di durezza, resilienza e fusibilità (fonde a 1015 gradi celsius) ed è resistente al calore, ciò premette una dispersione ottimale dal calore impedendo la fusione con la parte sottostante.

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